Franca Colozzo
- 20/03/2018 15:03:00
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Adielle, la tua poesia sembra mossa da folate di vento improvvise tra alti marosi, che vorrebbero scompigliare labitudine ed il quotidiano, ma si trovano purtroppo avviluppati da legacci difficili da sciogliere, almeno nella nostra scarnificata società del benessere o malessere. Solo lamore potrà riscattare questo mondo perverso e pervaso da un inutile odio, spesso gratuito e fratricida. Ti auguro cieli sgombri da nubi e tanta serenità.
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Klara Rubino
- 20/03/2018 10:38:00
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Ottima ispirazione. Se tutti pesi dei significati e dei significanti si sciogliessero in un abbraccio, sarebbe così liberatorio, ma temo che comunque questevento sarebbe parte di un flusso di vento, di un ciclo meteorlogico, ben presto significati e significanti tornerebbero a veleggiare nel cielo, offuscando a tratti la luce che dissipa i confini dellemisfero cerebrale e terrestre, quel codice azzurro.
Bellissima; versificata così, personalmente la trovo maggiormente valorizzata.
Bene e male, odio e amore coppie di parole da riempire di un senso ritrovato.
Vita e morte, gioia e dolore, articoli da supermercato.
E se invece fosse, ruggente fosse, un desiderio desser liberati in un abbraccio? Più urgente di un universo di significati.
Sconsideriamo per un attimo, giù dalla rupe dell ultimo assalto in un mare mosso dallalto di un complotto del vento, che tuffarsi fosse un volare capovolto, a questo punto, che ruolo avrebbe il cielo?
Si staglierebbe confuso di non essere che un verso trascorso
il tragitto del pensiero da un punto a un altro, di uno stesso emisfero. Cerebrale, terrestre, codice azzurro.
Sarebbe un contraltare su cui sprecare la preghiera del vespro. Per infinite ragioni che non so spiegarti adesso.
Ecco, più di adesso, potrò guardarti negli occhi un giorno
e affrontare con garbo anche la possibilità di caderci dentro.
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